Agricoltura: suolo sano = cibo sano = persone sane (parte 2)

Una settimana fa forse hai letto (Agricoltura: suolo sano = cibo sano = persone sane (parte 1)) come stiamo coltivando la nostra campagna di quasi 2 ettari. Non usando i pesticidi e fertilizzanti chimici insieme al non arare ma tagliare l’erba, si vede ogni anno di più la differenza. La biodiversità aumenta e con l’aumento c’è più equilibrio in natura. Quindi coltivando in modo rigenerativo stiamo facendo allo stesso tempo un buon lavoro per quanto riguarda la sostenibilità ambientale.

La sostenibilità ambientale è tutta una questione sulla capacità di mantenere un equilibrio ecologico nell’ambiente naturale del nostro pianeta e di conservare le risorse naturali per sostenere il benessere delle generazioni future. Ma la sostenibilità agricola è molto più di questo, si fonda su 3 pilastri: economicamente sostenibile, socialmente responsabile ed ecologicamente sana.

Agricoltura sostenibile: coltivare in armonia

“Un’agricoltura sostenibile deve essere economicamente sostenibile, socialmente responsabile ed ecologicamente sana. Gli aspetti economici, sociali ed ecologici sono interconnessi e tutti sono essenziali per la sostenibilità.
Un’agricoltura che consuma o degrada le sue risorse naturali di base, o che inquina l’ambiente naturale, alla fine perderà la sua capacità di produrre. Non è sostenibile. Un’agricoltura non redditizia, almeno nel tempo, non permetterà ai suoi agricoltori di restare in attività. Non è sostenibile. Un’agricoltura che non riesce a soddisfare i bisogni della società, sia in quanto produttori e cittadini che in quanto consumatori, non sarà sostenuta dalla società. Non è sostenibile.
Un’agricoltura sostenibile deve essere tutte e tre le cose: ecologicamente sana, economicamente sostenibile e socialmente responsabile. E i tre devono essere in armonia.” 
Dr. John E. Ikerd, Professore presso l’Università del Missouri

La riduzione dell’utilizzo delle risorse naturali implica anche, per esempio, l’acquisto di prodotti locali (non solo agricoli). In un supermercato, facendo una indagine sulla provenienza dei  prodotti ortofrutticoli, abbiamo visto, per esempio che i pomodori sono importati dall’Olanda. Quanto è costato far arrivare i pomodori dall’Olanda fino a San Vito? Non è forse un consumo inutile di risorse? I campi intorno a noi sono pieni di pomodori. Non sarebbe meglio che il supermercato si mettese d’accordo con i produttori locali per acquistarli e poi rivenderli? E in questo modo, non è vero che l’economia locale migliora?

Ridurre e riusare vanno a braccetto. Riusare un prodotto significa anche, per esempio, acquistare un prodotto di seconda mano. Si evitano di usare le risorse per creare il prodotto nuovo e gli imballaggi per la spedizione e vendita.

In quest’ottica ti invitiamo quindi a partecipare al nostro giveaway nel quale regaliamo un coreboard.

Agricoltura; lamia pellegrino