La bionda e il suo sogno di covare
Circa quattro settimane fa, una delle nostre galline ha deciso che era il momento di mettere su famiglia. È una bella ragazza — bionda, con qualche riflesso color nocciola. Anche il marito è un bellissimo esemplare. Forse è per questo che si è fatto un harem di otto femmine. O forse è semplicemente perché le protegge benissimo da certi “bombardieri di testosterone” che girano qui intorno. Chi lo sa? Ma in fondo, chi se ne importa del perché: l’importante è che siano felici e a loro agio.
Una lavatrice, 18 uova e tanta determinazione
Torniamo alla nostra protagonista. Ha scelto di fare famiglia proprio dove depone sempre le sue uova: nella nostra vecchia lavatrice bianca ormai in pensione. È un posto molto gettonato — anche alcune delle sue compagne lo usano per deporre. Così, quando ha iniziato a covare, si è trovata a prendersi cura non solo del suo uovo, ma anche di quelli delle concubine. Visto che aveva iniziato con soli tre, abbiamo deciso di aggiungerne qualcuno, trasformandola in una giovane mamma surrogata.
Missione: proteggere mamma gallina
Da quel giorno, mentre lei si prendeva cura di 18 uova, noi ci prendevamo cura di lei. Prima cosa: proteggerla. Il suo nido non era nel pollaio, ma fuori — accessibile a galline, galli e potenziali predatori. Abbiamo subito allestito uno spazio esterno solo per lei: una sorta di mini-pollaio con giardino. Un tunnel fatto con rete metallica e coperto con reti da raccolta per tenere lontani gli ospiti indesiderati. E la notte, chiudiamo la porta della sua casetta con un altro tipo di rete, per sicurezza.
Dentro l’uovo: una meraviglia in 21 giorni
I 21 giorni della cova non sono solo una questione di “sedersi e aspettare”. Lei gira le uova più volte al giorno per distribuire bene il calore e impedire che il pulcino si attacchi al guscio. Naturalmente deve anche mangiare, bere e… fare i suoi bisogni. Intanto, dentro quelle 18 uova (se fecondate!) succede un bel po’ di roba. Verso il 12° giorno, l’embrione comincia a sviluppare l’udito. Poco prima della schiusa, iniziano a comunicare — tra di loro e con la mamma. I primi suoni? Pigolii e cluc-cluc-cluc.
Eravamo curiosi: quanti sarebbero nati? In teoria, potrebbe essere anche il 100% — qui abbiamo dei veri Superman che inseguono le signorine! Ma forse è proprio quello il problema… magari i galli passano più tempo a litigare tra loro che a fare il loro “dovere”.
E alla fine, sono in dieci!
La schiusa era prevista intorno al 18 aprile. Prima, però, abbiamo pensato a comprare del mangime per pulcini. È vero che possono sopravvivere tre giorni senza cibo né acqua, ed è vero che la mamma insegna loro a cercare da mangiare. Ma meglio essere pronti che trovarsi impreparati.
E poi, finalmente… è arrivato il giorno della schiusa! Come ogni mamma protettiva, inizialmente ci ha mostrato solo due dei suoi piccoli. Ma sapevamo che sotto quelle piume ce n’erano altri. Sabato ne abbiamo contati otto. E lei continuava a covare le uova rimaste — ne stavano forse arrivando altri? Sì! Domenica, dopo pranzo, siamo tornati a casa e il numero era salito a dieci.
Volevamo che i pulcini potessero esplorare il mondo il prima possibile, così abbiamo trasferito tutta la famiglia — mamma, piccoli e uova rimaste — in una nuova casa. Una stanza a livello terra, perfetta per farli uscire a giocare e iniziare a conoscere la vita da gallina. Quando saranno pronti per unirsi al gruppo, li porteremo con facilità nel pollaio principale.
Il premio, i vincitori… e un futuro libero
Martedì 22 aprile abbiamo avuto la conferma ufficiale: i pulcini nati sono dieci. Avevamo lanciato un piccolo gioco a premi, e cinque persone avevano indovinato il numero esatto. Chi tra loro è diventato il vincitore delle sei uova fresche, ce lo ha detto the Wheel of names (la ruota dei nomi) E il vincitore è:
Carlotta
Complimenti! Ti contatteremo presto per la consegna delle uova.
Quanto ai nostri nuovi arrivati… sono dei fortunati, anche se ancora non lo sanno. Cresceranno fin dall’inizio come dovrebbero.
Tu sai come sono cresciute le galline che hanno fatto le uova che mangi? Raccontacelo nei commenti — se lo sai, e se non lo sai, magari è il momento di scoprirlo. Continueremo a raccontarvi come crescono. Chissà chi saranno le future chiocce… 🐣
Una risposta a “La storia della chioccia e dei suoi pulcini”
Complimenti a Carlotta per avere indovinato il numero esatto dei pulcini appena nati e per essere stata scelta dalla sorte per ricevere le uova fresche e genuine messe in palio da Lamia Pellegrino.
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